STORIA E SPIRITUALITA’ DEL SANTO BAMBINO DI PRAGADevozione all’Infanzia di Gesù
Il culto all´infanzia di Gesu´ nella comunita´ cristiana risale a piu´ di un millennio
fa´ e il suo contenuto rimanda essenzialmente alla contemplazione del mistero della
Incarnazione del nostro Dio e Signore Gesu´ Cristo. Il primissimo interesse per l´infanzia
di Gesu´ e´ dimostrato gia´ da san Matteo e da san Luca nei vangeli dell´Infanzia, seguiti
subito dopo dai vangeli apocrifi (ad es. lo Pseudovangelo di Giacomo o di Tommaso). Alcuni
Padri della Chiesa venerarono Dio sotto forma di bambino, come ad es. sant´Atanasio e san
Girolamo. Fra i grandi promotori di una teologia dell´Infanzia e dell´Incarnazione troviamo
san Bernardo di Clairvaux, san Francesco di Assisi e sant´Antonio da Padova.
Successivamente poi santa Teresa d´Avila, la quale aveva sempre con se´ una statua del
Santo Bambino Gesu´ nelle sue fondazioni di nuovi monasteri di monache carmelitane Scalze.
Proprio nella Spagna di questo periodo la sottolineatura della Incarnazione di Cristo e di
conseguenza il culto per la sua infanzia trovo´ una profonda risonanza.
La raffigurazione di Gesu’ Bambino da solo, al di fuori di configurazioni sceniche,
affiora all’inizio del XIV secolo. Le piu’ antiche sculture si trovano in Germania.
Si dice che tale raffigurazione trovo’ un ambiente ideale nell’ambito di alcuni monasteri
femminili. Troviamo molta varieta’ anche per quanto riguarda gli oggetti raffigurati nelle
mani di Gesu’: mentre la mano destra normalmente benedice, nella mano sinistra compaiono
uccellini (forse un eco di alcuni passaggi di evangeli apocrifi), una mela, una sfera, un
libro, una croce oppure un grappolo d’uva (simbolo dell’Eucarestia - Gv 15,1-11).
Nel Medioevo le statue del Santo Bambino vennero fatte principalmente di legno, mentre
nel tempo barocco in vari materiali: cera, avorio, bronzo, ecc. Le statuine di questo
tempo sono anche dotate di vestitini.
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Il Santo Bambino di Praga
Il culto all’Infanzia di Gesu’ in Boemia (oggi Repubblica Ceka) e’ legato al tempo del
barocco, e il Santo Bambino di Praga ne e’ il protagonista assoluto. La storia di questa
particolare statua di cera comincia nel sud della Spagna, come opera di uno scultore
sconosciuto. Si dice provenga da un convento tra Cordoba e Siviglia, nel quale viene
venerata una copia in legno della statua. Da qui la trasse dona Isabela Manrique de Lara
y Mendoza. Con la figlia Maria Manrique de Lara la statua prese la via della Boemia,
essendosi sposata con un nobile ceko Vratislav di Pernstein. Come dono di nozze la
ricevette sua figlia, Polyssena allorche’ si sposo’ con Vilem di Rozumberk. Ella prese
con se la statua del Santo Bambino anche nel suo secondo matrimonio, dopo la morte del
primo marito. Si sposo’ con Zdenek Vojtech di Lobkowicz e, dal momento che non ebbe figlie,
regalo’ la preziosa statuina al priore dei Padri Carmelitani Scalzi, presso il convento di
Santa Maria della Vittoria nel quartiere di Mala Strana in Praga.
All’inizio fu posto nella cappella del noviziato, secondo una consuetudine del Carmelo
Teresiano. Nell’anno 1631 i Sassoni attaccarono Praga e nemmeno i conventi si salvarono
dal saccheggio. La statua del Santo Bambino rimase seriamente danneggiata e gettata fra
le rovine dietro all’altar maggiore. Fu ritrovata solo nel 1637, quando venne a Praga
padre Cirillo della Madre di Dio, proveniente dal convento dei Padri Carmelitani Scalzi
di Monaco di Baviera. Dopo molti sforzi, egli riusci’ a far finanziare la riparazione
delle manine della statua da un ufficiale della citta’. Il Santo Bambino divenne nuovamente
oggetto di culto, e gli vennero attribuiti parecchi fenomeni miracolosi, fra cui la
salvezza della citta’ in occasione di un assedio degli Svedi.
La famiglia dei Martinic era molto devota al Santo Bambino. Su loro iniziativa, nel gennaio
1651 la statua del Santo Bambino fu portata in pellegrinaggio per le chiese di Praga,
prendendo in questa occasione l’appellativo di ”miracoloso” (gratiosus). Nel 1655 l’allora
vescovo ausiliare di Praga pose solennemente sul capo del Santo Bambino una corona d’oro,
fatta preparare dal devoto nobile Bernardo Ignazio di Martinic. Ancora oggi la festa
annuale del Santo Bambino ricorda questo avvenimento l’ultima domenica di maggio
(quando non coincide con la Pentecoste).
La statua fu posta dapprima in chiesa nella cappella all’entrata della chiesa. Ma dato
l’afflusso dei pellegrini nel 1741 la statua fu spostata nell’altare laterale di mezzo,
dedicato allora a san Gioacchino e a sant’Anna, di fronte all’altare della miracolosa
immagine della Madonna di Mantova. L´altare e´pensato in modo da sottolineare fortemente
il senso della spiritualita´ del Santo Bambino di Praga. In linea verticale vediamo la
raffigurazione dello Spirito Santo in alto, Dio Padre fino al Santo Bambino, il Figlio.
E´ il mistero della Santissima Trinita´. In linea orizzontale a sinistra del Bambino
Maria e alla sua destra s. Giuseppe, il mistero della Incarnazione. Il Santo Bambino di
Praga e´ comprensibile solo all´interno del mistero dell´incrocio fra la famiglia divina
e la famiglia umana. Cominciarono ad apparire intorno alla statua anche ex-voto d’argento,
in forma di piccole manine, come ringraziamento per grazie ricevute. Alla morte della
imperatrice di Austria Maria Teresa pero’ sali’ sul trono il figlio GiuseppeII.
Il 3 settembre 1784 il convento dei Carmelitani Scalzi venne per decreto regio soppresso.
La chiesa si venne cosi’ a trovare sotto la giurisdizione della vicina parrocchia di santa
Maria della Catena, del Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta.
Nel XIX secolo la rinomanza del Santo Bambino di Praga aveva ormai raggiunto anche le terre
piu’ lontane: Spagna, America del Sud, Italia, Filippine (gia’ dal XVI sec. con Magellano).
Non solo, ma in parecchi conventi, soprattutto in quelli dei Carmelitani Scalzi, esisteva
una speciale memoria liturgica mensile al Santo Bambino di Praga, il 25 di ogni mese.
Particolarmente riconoscenti e debitori di favori speciali furono paesi dell’estremo
Oriente come Vietnam, Corea, Filippine.
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La statua del Santo BambinoLa statua originale e’ alta 47 cm., protetta da un cilindro metallico argentato fino alla cintola. La statua ha molto probabilmente un’anima di legno, rivestita di tessuto che traspare sotto la cera. Da sempre la statua venne rivestita con abitini tessuti a mano, e secondo le notizie tramandate le prime che ricevettero tale incarico furono Anna Loragh e Sibylla Schayemaier, seguite dal 1747 dalle Dame Inglesi, religiose appartenenti alla famiglia gesuitica. Il Santo Bambino veniva avvolto da una cotta bianca, sulla quale venivano poste una tunica bianca e i vestiti con mantellina di seta, simile ad una dalmatica (il quarto e il quinto vestito erano simili ad un pluviale sacerdotale). Intorno al collo poi vengono posti dei collarini di pizzo. La statua possiede inoltre due corone: quella originale del 1767, e la seconda preparata dal 1810 al 1820. Il suo guardaroba ha ormai raggiunto i cento esemplari. I piu’ antichi risalgono al 1700, come quello tessuto dalla imperatrice d’Austria Maria Teresa, mentre i piu’ recenti sono pervenuti da una famiglia della Sicilia, dalle Filippine, dalla Polonia, tessuti ad esempio in nylon bianco. Essi sono testimonianza di una devozione popolare diffusa in tutto il mondo. |
Leggende sul Santo Bambino di Praga
Intorno al Santo Bambino di Praga sono fiorite tante leggende, la cui storicità
si può
discutere, ma che in ogni caso riflettono quello che sentivano e vivevano coloro che le raccontavano.
Una di esse riguarda l’origine della statua . . . Altri tre racconti leggendari sono rappresentati in tre quadri della serie storica del Bambino di Praga, dipinti nella prima metà
del 18esimo secolo. Sono tutti ambientati nel periodo in cui la statua fu ritrovata abbandonata in un angolo della chiesa, e senza mano.
Padre Cirillo cercò
invano i soldi per riparare la statua. Per caso però
si trovava a Praga il signor Benedetto Manskonig, di Usti sul Labe. Costui si ammalò
gravemente, e si rivolse per conforto al padre Cirillo, il quale gli parlò
della possibilità
di guarigione legata alla fede nella statua del Santo Bambino. Senza pensarci due volte, il signor Benedetto diede 100 monete d’oro a padre Cirillo, per ingraziarsi il Santo Bambino.
Il secondo racconto invece ci dice come padre Cirillo pregasse per trovare i soldi necessari per riparare le manine della statua miracolosa. In risposta alle sue preghiere, un giorno fu visitato da una agiata signora, la quale gli diede la somma necessaria.
Iniziarono a rivolgersi al Santo Bambino sia i nobili come la gente più semplice. E’ singolare che la prima imitazione del Bambino Gesù di Praga fu fatta dallo scultore Giovanni Schlansovsky, nella prima metà del 18esimo secolo. Egli intagliò un modello, e da esso furono tratte 100 copie della statua originale, che furono poi spedite in tutto il mondo. Anche la nostra porcellana di Dresda conserva una forma che secondo il modello dello scultore Gottleb Kirchner fu ritoccata dal famoso modellista J.J. Kandler.
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MiracolosoMa le notizie circa fatti miracolosi legati in qualche modo a questa statua non sono solo cosa del passato, bensì continuano anche nel presente.
Una ad es. proviene da Tamara, bimba brasiliana di due anni. Fin dalla nascita aveva forti disfunzioni lombari, e doveva camminare con degli attrezzi speciali, conservati fino ad oggi nella chiesa. Con grande difficoltà riusciva a fare dei passettini. I suoi genitori fecero una novena al Santo Bambino di Praga. Nel sesto giorno della novena ella poté togliersi gli attrezzi speciali che l’aiutavano a muoversi, e camminare da sola. I medici restarono stupefatti. Alcuni non riuscirono a credere che si trattasse di un miracolo, ma i suoi genitori riuscirono a pagarsi il costoso viaggio fino a Praga per ringraziare, nell’anno 1995.
Un altro fatto è la guarigione di una donna indiana, che da giovane restò immobilizzata ad un letto per lungo tempo, paralizzata. Un giorno le si rivelò il Santo Bambino di Praga, ed ella intuitivamente capì che poteva essere guarita. Iniziò a pregare una novena al Santo Bambino servendosi di un libricino che era riuscita a procurarsi da qualche parte. Durante la novena iniziò a sentire che pian piano, prima nelle gambe ed in seguito in tutto il corpo, stava ricominciando a circolare la vita. Dopo solo alcune settimane era guarita dalla paralisi.
Nel 1994, dopo aver raccolto il denaro per tutta la vita, all’età di 71 anni, riuscì a compiere il suo pellegrinaggio di ringraziamento a Praga, inginocchiandosi davanti a Colui che l’aveva guarita.
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